Nuovo gruppo. Il primo post-residenza. Il primo a distanza di tanti mesi. Con tutte persone nuove. Dal giorno prima ho cercato di tenere sotto controllo l’ansia: ansia del dover parlare, ansia del dover apparire, ansia del dover espormi. Quanti dover! Dettati da chi poi? Mi ripetevo di continuo le parole della mia psicoterapeuta nel tentativo di tenere a bada una tensione che avrei preferito evitare! Quante cose preferiremmo evitare? Ma dell’argomento ne parlerò in un altro momento. Arrivano le 18:15. Un po’ di impaccio iniziale e poi un’ora e mezza volata via. L’importanza del gruppo, sempre. Storie diverse, persone diverse. Diversi di raccontare le proprie sensazioni. Nessun giudizio. Mai. L’unico pensiero che ho fatto alle 19:55 è stato questo: perché devo aspettare due settimane prima di poter partecipare nuovamente a questo incontro? Grazie. All’associazione che esiste e mi ha permesso di ascoltare e farmi ascoltare a distanza di chilometri da loro.